Dal 18 al 28 luglio 2013, Silvio e Maria Rosa, Felice e Mariella sono stati in Germania e Austria, passando per la Repubblica Ceca e la Slovenia.
Nel video qui sotto, tutte le tappe del viaggio, alcune fotografie e alcuni stralci delle comunicazioni radio.
A questo link il resoconto del viaggio in un articolo di Felice, pubblicato su Volo Sportivo di Gennaio 2014, il cui testo riportiamo sotto.
A quest’altro link il sito di Felice e Mariella.
A quest’altro link il sito di Felice e Mariella.
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Volo Sportivo - Gennaio 2014
Le ragioni dell’Aviazione Generale
Sogno di pilotare un aereo fin da quando ero ragazzino, ma gli impegni, i doveri, la famiglia … insomma ho sempre lasciato il sogno nel cassetto.
Quando ho compiuto 50 anni, Mariella, mia moglie, mi ha spinto a realizzare il sogno.
Pensavo di andare in un’aviosuperficie relativamente vicina a casa e prendere l’attestato per volare VDS (ho diversi amici che volano così e mi attraeva molto la loro esperienza). Inoltre temevo che il volo in Aviazione Generale costasse molto di più e richiedesse competenze difficili da acquisire nel tempo libero.
Ma Stefano Arcifa, il Presidente dell’Aeroclub di Catania, mio amico fraterno da sempre, mi ha convinto a iscrivermi all’Aeroclub e iniziare il corso per conseguire la licenza di pilota privato.
L’Aeroclub di Catania, come oggi anche diversi altri, tiene da molti anni i sui corsi anche con le versioni certificate dei Tecnam P92 e P2002.
Così in dieci mesi ho conseguito la licenza, spendendo una somma sostanzialmente identica a quella che avrei speso per prendere l’attestato VDS, l’abilitazione al trasporto del passeggero e l’abilitazione al volo come “avanzato”.
E subito dopo ho potuto portare in volo, decollando dall’aeroporto internazionale della città in cui vivo, moglie e figli.
Mariella, quando mi aveva incoraggiato a prendere il “brevetto”, ci aveva tenuto a dirmi che lei, però, non sarebbe venuta in volo. Invece, dopo essere “venuta su” e avere superato brillantemente, al suo secondo volo con me, un giro di mezza Sicilia reso necessario da un’improvvisa e imprevista eruzione dell’Etna, ha messo da parte le sue riserve e, pian piano, si è appassionata sempre più.
Prezioso è stato l’incontro di amici aviatori molto appassionati e di grande esperienza. Alcuni provenienti dal VDS, passati oggi a volare AG; altri rimasti al VDS.
Grazie a loro che ci hanno portati con sé, abbiamo cominciato a fare “giri” e viaggi sempre più lunghi, maturando in un tempo abbastanza breve esperienza e fiducia.
L’estate scorsa (quando la mia licenza di volo aveva solo pochi mesi) siamo andati in giro per l’Italia: Melpignano, in Puglia; Peccioli in Toscana; l’Isola d’Elba; Pantelleria; Lampedusa; San Giovanni Rotondo nel Gargano; Cosenza e Cotronei in Calabria.
Per quest’anno sognavo un viaggio all’estero e per poterlo fare a ottobre del 2012 mi sono iscritto a un corso collettivo e ho “assunto” una professoressa privata per riqualificare il mio inglese, allora poco più che scolastico.
E così a febbraio del 2013, dopo cinque mesi di studio matto e disperatissimo, ho superato gli esami di radiotelefonia in inglese. E a maggio l’esame TEA.
Subito dopo sono stato in Grecia per qualche giorno come copilota di uno dei miei amici.
E il 18 luglio – quando la mia licenza di pilota aveva da poco compiuto l’anno e mezzo – io e Mariella siamo partiti per il nostro primo viaggio in volo all’estero con me ai comandi.
Allineati per il decollo sulla pista 08 di Fontanarossa, avevamo entrambi il “magone”.
Mariella, lottando contro i cattivi pensieri dei pericoli che il lungo volo che ci attendeva avrebbe potuto riservarci. Io, pensando a quali “insidie” avrebbe potuto riservarmi il volo all’estero come pilota in comando.
Ma poco dopo, mentre sorvolavamo lo Stretto di Messina con un meteo splendido, il “magone” ha lasciato il posto a una adrenalinica emozione, che ci ha poi accompagnato per l’intera vacanza.
Dopo 3 ore e mezza siamo atterrati all’aeroporto di Pescara. Pieno di benzina e pranzo frugale con gli snack di un distributore automatico.
Ripartiti, siamo atterrati dopo altre 2 ore e un quarto di volo, sull’Aviosuperficie di Montagnana, per un nuovo pieno di benzina.
Quindi siamo ridecollati per l’Aeroporto di Verona Boscomantico, dove ci aspettavano Silvio e Maria Rosa, una coppia di amici che ci aveva preceduti con un bimotore più veloce del nostro P2002jf.
Quando chiamo Padova Informazioni per dire le mie intenzioni, apprendo che Boscomantico è chiuso per un incidente e non riaprirà prima delle 19.00.
Dirottiamo per Verona Villafranca e Verona radar ci comunica un metar un po’ complesso.
Chiediamo e otteniamo l’autorizzazione a un VFR Speciale e atterriamo a Villafranca, alle 17.00, con la pista ancora un po’ bagnata e tutta illuminata.
Trattati con ogni riguardo da un handler molto efficiente, ci ritroviamo in albergo con i nostri amici, in tempo per andare, come previsto, a vedere l’Aida all’Arena.
Mariella affascinata dalla musica di Verdi e dallo splendido allestimento dello spettacolo. Io emozionatissimo al pensiero del mio primo volo all’estero, l’indomani.
Sabato 19 luglio decolliamo da Verona Villafranca e attraversiamo le Alpi, facendo slalom fra impegnative ma amichevoli nubi bianche.
Sorvoliamo Innsbruck e atterriamo sulla splendida pista in erba dell’aeroporto di Kempten-Durach (EDMK).
Lasciamo gli aerei e per tre giorni andiamo in giro per la Romantische Strasse con un’auto a noleggio.
Lunedì 22 luglio decolliamo da Kempten alla volta di Dresda.
Sorvoliamo gran parte della Germania. I controllori tedeschi risultano efficienti e cortesissimi. Avevamo fatto un piano di volo che evitava uno spazio aereo militare e ci hanno, invece, autorizzati all’attraversamento, facendoci risparmiare alcune miglia di crociera. Atterriamo a Kamenz (EDCM), pochi km a nordest di Dresda.
Taxi e due giorni in giro per la storica (anche se ricostruita) città tedesca.
Mercoledì 24 luglio, decolliamo da Kamenz, Silvio e Maria Rosa diretti a Berlino, io e Mariella diretti a Vienna.
Sorvoliamo la Repubblica Ceca quando uno dei due GPS a bordo va fuori servizio: prima di riprogrammare il secondo GPS, verifico a scopo addestrativo di essere capace di proseguire il volo anche con bussola e orologio (facendomi dare conferma, lo confesso, dal Radar a cui chiedo un vettore per la destinazione).
Atterriamo sul piccolo aeroporto di Stockerau, poco a nord di Vienna, dove troviamo piloti simpatici e cortesissimi: uno di loro si rifiuta di chiamare un taxi e ci porta con la sua auto a Vienna, fino al nostro albergo.
Due giorni girando Vienna e un giorno a Bratislava, raggiunta in treno.
Il 26 i nostri amici ci raggiungono a Vienna.
Sabato 27, lasciati Silvio e Maria Rosa che restano a Vienna, io e Mariella decolliamo diretti in Italia.
Vienna Avvicinamento cortesissima, ci autorizza da subito a salire fino a 12.500 ft (ma noi ci “fermiamo” a 7.500), al fresco e con un’adeguata separazione dalle montagne lì sotto.
Sorvoliamo la Slovenia, seguendo una delle rotte standard e rientriamo in Italia da Trieste.
La navigazione all’estero e le comunicazioni in inglese sono andate strepitosamente e ho fatto un figurone con Mariella.
Il primo contatto nella nostra lingua madre lo abbiamo con il Radar di Ronchi dei Legionari.
Atterriamo all’Aviosuperficie Ali Caorle.
Io c’ero già stato qualche mese prima, in occasione del raduno H.A.G. di Montagnana.
Troviamo persone davvero squisite. Facciamo il pieno di benzina e pranziamo nel ristorante che c’è sul campo.
A dire il vero avrei voluto andare a pranzo a Venezia Lido, che qualche mese prima avevo solo sorvolato, ma Mariella ha deciso che non avrebbe lasciato il ristorante climatizzato di Ali Caorle per nessun motivo al mondo.
Alle 17.00 siamo ridecollati. Touch and go a Venezia Lido e alle 19.39 atterriamo, prima del tramonto, all’Aeroporto di Pescara.
Attendiamo per 45 minuti che ci riforniscano di benzina (l’addetto era impegnato a rifornire un volo Ryanair) e in quest’attesa ci godiamo un tramonto struggente.
Albergo a Pescara sul mare, bagno di notte e meritato riposo per Mariella (io non dormo granché, perché preferisco godermi un ripasso a memoria di ogni momento del nostro viaggio).
L’indomani mattina ridecolliamo alle 8.10 e alle 11.30 atterriamo a Catania Fontanarossa, dove ci aspetta Stefano, che abbiamo tenuto informato per telefono e internet di ogni nostra tappa.
Alla fine abbiamo percorso 3.968 km in 22 ore di volo attraverso 5 stati, ed è stato bellissimo!
In coda al racconto, mi preme dire che volare VDS offre grande libertà e per alcuni è il massimo.
Ma anche l’AG ha le sue buone ragioni: utilizziamo allo stesso modo aviosuperfici come Montagnana e aeroporti internazionali come Catania Fontanarossa e Verona Villafranca.
All’estero, il sorvolo della Slovenia come della Repubblica Ceca non crea alcun problema e non richiede alcuna particolare autorizzazione (basta spedire nei tempi previsti il piano di volo).
E i costi, se si prende un P92js o un P2002jf, sono quasi identici a quelli del VDS.
Insomma, è vero che l’AG attraversa un momento molto difficile, ma ragionandoci su si potrebbe provare a invertire il corso degli eventi.
A Catania coltiviamo buone speranze.
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