Quest’estate, esigenze familiari ci hanno impedito di fare un viaggio in aereo lungo come quello dell’anno scorso.
Avevamo a disposizione pochi giorni.
Dunque, abbiamo scelto una meta vicina: il Montenegro.
Parlandone con Silvio, che ha sempre fantastiche idee di viaggio, ci ha consigliato di “passare” dalla Macedonia.
E così abbiamo fatto, rendendo questo nostro breve viaggio un’esperienza davvero emozionante.
Avevamo a disposizione pochi giorni.
Dunque, abbiamo scelto una meta vicina: il Montenegro.
Parlandone con Silvio, che ha sempre fantastiche idee di viaggio, ci ha consigliato di “passare” dalla Macedonia.
E così abbiamo fatto, rendendo questo nostro breve viaggio un’esperienza davvero emozionante.
Sabato 19 luglio siamo decollati alle 8:13 da Catania Fontanarossa e siamo atterrati alle 10:44 all’aviosuperficie Corte de Droso, in provincia di Lecce.
Accolti con l’affetto e la generosità di sempre da Antonio, abbiamo rifornito “a tappo” I-AGDA e, alle 12:08, siamo ridecollati per Ocrida (LWOH), in Macedonia, dove siamo atterrati alle 13:41, dopo avere sorvolato l’Albania.
Questa tappa presentava qualche difficoltà, perché il meteo prevedeva temporali sull’Albania, fra i monti al confine con la Macedonia.
Abbiamo attraversato l’Adriatico e sorvolato inizialmente l’Albania a 7.500 piedi. Poi, giunti a ridosso delle formazioni nuvolose, abbiamo optato per “passare sotto”. Per avere maggiori probabilità di “passare”, abbiamo scelto di rinunciare alla “rotta diretta” e seguire la valle di un fiume.
Fortunatamente, non abbiamo incontrato i temporali ipotizzati (che ci avrebbero costretto a tornare indietro o, nella migliore ipotesi, ad attendere il loro passaggio) e abbiamo avuto un discreto ceiling (per i non piloti, con l’espressione “ceiling” si indica l’altezza dal suolo della base delle nubi).
Fortunatamente, non abbiamo incontrato i temporali ipotizzati (che ci avrebbero costretto a tornare indietro o, nella migliore ipotesi, ad attendere il loro passaggio) e abbiamo avuto un discreto ceiling (per i non piloti, con l’espressione “ceiling” si indica l’altezza dal suolo della base delle nubi).
Così, terminata la valle, siamo “sbucati” sulla costa sud del lago di Ocrida e, autorizzati fin dal primo contatto radio al finale della pista 02, abbiamo puntato direttamente l’aeroporto, dove siamo atterrati in tempo, prima che alle 14.00 l’aeroporto chiudesse, come da notam per le giornate di sabato.
Lasciato l’aereo, abbiamo preso un taxi per la città.
Lasciato l’aereo, abbiamo preso un taxi per la città.
Ocrida è una tranquilla cittadina sul lago.
La sera che ci siamo rimasti c’era un delizioso festival del folklore, con numerosi gruppi di canto e ballo provenienti da diverse nazioni.
Visita al mercato, alla città, alle chiese e poi a nanna.
Domenica 20 luglio, siamo decollati da Ocrida (LWOH) alle 11:43 e atterrati a Skopje (LWSK), la capitale della Macedonia, alle 12:42.
In entrambi gli aeroporti macedoni siamo stati assistiti con grande cortesia ed efficienza e abbiamo pagato, per ciascuno, solo € 24,00.
Skopje è una città non bella, ma “originale”.
La sera che ci siamo rimasti c’era un delizioso festival del folklore, con numerosi gruppi di canto e ballo provenienti da diverse nazioni.
Visita al mercato, alla città, alle chiese e poi a nanna.
Domenica 20 luglio, siamo decollati da Ocrida (LWOH) alle 11:43 e atterrati a Skopje (LWSK), la capitale della Macedonia, alle 12:42.
In entrambi gli aeroporti macedoni siamo stati assistiti con grande cortesia ed efficienza e abbiamo pagato, per ciascuno, solo € 24,00.
Skopje è una città non bella, ma “originale”.
Con i soldi della ricostruzione, è stata realizzata da poco una parte nuova della città che contrasta fortemente con tutta l’altra parte.
Il risultato è pittoresco, perché sembra ancora un po’ “finto”. Mariella ha commentato che sembrava il set di un film.
Il nostro soggiorno è stato molto gradevole. La città è viva e le persone sono davvero gentili.
Lunedì 21 luglio, siamo decollati da Skopje (LWSK) alle 9:50, diretti a Tivat (LYTV), in Montenegro.
La rotta che avevamo pianificato e inserito nel piano di volo spedito il giorno prima prevedeva di passare dal Kosovo.
Questa scelta era dettata dalla utilità di evitare i rilievi montuosi molto alti fra la Macedonia e l’Albania.
Decollati da Skopje, il controllore della Torre ci ha autorizzati a riportare LONTA, l’intersezione attraverso la quale avremmo passato il confine, a 12 miglia da Skopje.
Pochi minuti dopo, quando mancavano solo quattro miglia al confine, il controllore di Skopje ci ha comunicato che il Kosovo non aveva il nostro piano di volo, cosa molto strana, dato che lo stesso controllore di Skopje confermava di vederlo sul suo strumento di lavoro.
Dopo qualche minuto di stand by orbitando, ci è stato detto che il Kosovo ci negava l’autorizzazione al sorvolo del suo territorio. Una cosa davvero vergognosa.
Rerouting verso l’Albania, che abbiamo sorvolato a 9.400 piedi, per superare i monti.
Appena entrati in Albania, il controllo di Tirana non ci sentiva e abbiamo comunicato grazie a un relay fatto per noi da un pilota di Alitalia.
In Montenegro, il radar di Podgorizza ci ha fatto orbitare un po’ sul lago di Scutari, prima di autorizzarci a scendere verso Tivat.
Abbiamo superato passandoci sopra un fronte di nubi bianche e siamo scesi verso le Bocche di Cattaro.
Siamo atterrati alle 11:47.
La lunghissima pista – 3.000 metri – dell’aeroporto di Tivat è incastrata fra i fiordi delle Bocche di Cattaro.
L’aeroporto è ben trafficato da moltissimi jet privati del turismo di lusso.
Da uno di questi, al nostro arrivo, sono scesi due piloti molto incuriositi da I-AGDA.
Con molta cortesia si sono avvicinati e hanno guardato i nostri strumenti e tutto l’aeroplanino, facendoci simpatici complimenti. Come ha detto una signora della società di handling, in quel contesto di bizjet il nostro aeroplanino (l’unico di quelle dimensioni) sembrava la “sorpresa di un ovetto Kinder” :-)
Il personale dell’aeroporto di Tivat è fantastico. Cortesi, simpatici, efficienti.
Molte donne.
Siamo stati “gestiti” da una simpatica ed efficientissima signora, che sembrava una specie di “capo scalo” e si muoveva nell’apron a bordo di un ciclomotore più spartano dei nostri vecchi Ciao.
Alla partenza abbiamo pagato i servizi € 62,00 e la benzina AVGAS solo € 1,61 al litro !!!! Data l’incredibilità dell’evento, ho conservato qui una copia della fattura.
Il Montenegro è una terra molto bella. Molto verde. Mare, panorami, natura.
La nota negativa sono alcuni siti nei quali hanno costruito sul mare in maniera scriteriata, sfregiando le coste.
La nota positiva è la stragrande maggior parte del territorio ancora “vergine” e bellissimo.
Alcune cittadine storiche tenute come gioielli.
Cattaro e Perasto.
Due esperienze commoventi.
Perasto, piccolissima e con pochissimi turisti (sembravamo in tutto pochi amici). Bellissima, romantica, elegante.
Ci siamo stati al tramonto e ci siamo rimasti a cena, in un ristorantino sul mare.
Scorci struggenti di mare e persone amabilissime e desiderose di farti stare bene.
Cattaro patrimonio dell’Unesco. Contiene il 70% del patrimonio artistico del Montenegro.
Tenuta come un gioiello.
Piena di gente, ma senza alcuna sensazione di confusione.
Ci siamo stati una volta di giorno e l’indomani di sera, a cena. Una serata splendida. Difficile andare via.
Abbiamo preso una Clio a noleggio alla Hertz e siamo andati in giro per il Montenegro.
Abbiamo visitato, fra l’altro, la capitale, Podgorizza, città veramente del tutto anonima e priva di interesse.
E poi, il bellissimo lago di Scutari. Budua e tutta la costa.
Mercoledì 23 luglio mattina, alle 9:57, siamo decollati da Tivat, diretti all’aviosuperficie Falcone di Lavello, in provincia di Potenza.
Uscire dalla Bocche di Cattaro a 1.000 piedi è stato bellissimo.
Sbucati sul mare aperto, siamo saliti verso la Croazia e abbiamo attraversato l’Adriatico all’altezza di Vieste.
L’aviosuperficie Falcone di Lavello è splendida.
Siamo atterrati alle 11:57. Lì c’era ad attenderci il gestore, Pasquale, cortesissimo.
E lì ci ha raggiunto qualche minuto dopo, provenendo dall’aviosuperficie di Pantano con il suo bellissimo Pioner 300, il nostro amico Michele, che vive a Potenza.
Ottimo pranzo a Lavello, cucinato dalla sig.ra Rosa.
Dopo pranzo, rifatto il pieno di benzina, siamo decollati alle 15:30 per Catania.
Fra Lavello e Catania numerosi temporali.
Abbiamo provato a passare verso il Tirreno, che ci avrebbe consentito la rotta più breve.
Abbiamo sorvolato Pantano e Potenza.
Ma quasi giunti al Tirreno, abbiamo dovuto rinunciare, perché lì pioveva e il temporale impediva di vedere il varco fra le montagne e il mare. Mentre si vedeva tutto bello e “pulito” fino allo Jonio.
Abbiamo virato verso Grumento e il lago del Pertusillo e siama arrivati sullo Jonio.
Da lì, seppure con un’ora di volo in più, fino a Catania, via Crotone e Brancaleone.
Abbiamo aggirato un temporale ben localizzato e abbiamo preso un po’ di turbolenza appena lasciata la Calabria.
Alle 18:35 siamo atterrati a Fontanarossa, stanchi, ma davvero molto contenti.
Il risultato è pittoresco, perché sembra ancora un po’ “finto”. Mariella ha commentato che sembrava il set di un film.
Il nostro soggiorno è stato molto gradevole. La città è viva e le persone sono davvero gentili.
Lunedì 21 luglio, siamo decollati da Skopje (LWSK) alle 9:50, diretti a Tivat (LYTV), in Montenegro.
La rotta che avevamo pianificato e inserito nel piano di volo spedito il giorno prima prevedeva di passare dal Kosovo.
Questa scelta era dettata dalla utilità di evitare i rilievi montuosi molto alti fra la Macedonia e l’Albania.
Decollati da Skopje, il controllore della Torre ci ha autorizzati a riportare LONTA, l’intersezione attraverso la quale avremmo passato il confine, a 12 miglia da Skopje.
Pochi minuti dopo, quando mancavano solo quattro miglia al confine, il controllore di Skopje ci ha comunicato che il Kosovo non aveva il nostro piano di volo, cosa molto strana, dato che lo stesso controllore di Skopje confermava di vederlo sul suo strumento di lavoro.
Dopo qualche minuto di stand by orbitando, ci è stato detto che il Kosovo ci negava l’autorizzazione al sorvolo del suo territorio. Una cosa davvero vergognosa.
Rerouting verso l’Albania, che abbiamo sorvolato a 9.400 piedi, per superare i monti.
Appena entrati in Albania, il controllo di Tirana non ci sentiva e abbiamo comunicato grazie a un relay fatto per noi da un pilota di Alitalia.
In Montenegro, il radar di Podgorizza ci ha fatto orbitare un po’ sul lago di Scutari, prima di autorizzarci a scendere verso Tivat.
Abbiamo superato passandoci sopra un fronte di nubi bianche e siamo scesi verso le Bocche di Cattaro.
Siamo atterrati alle 11:47.
La lunghissima pista – 3.000 metri – dell’aeroporto di Tivat è incastrata fra i fiordi delle Bocche di Cattaro.
Da uno di questi, al nostro arrivo, sono scesi due piloti molto incuriositi da I-AGDA.
Con molta cortesia si sono avvicinati e hanno guardato i nostri strumenti e tutto l’aeroplanino, facendoci simpatici complimenti. Come ha detto una signora della società di handling, in quel contesto di bizjet il nostro aeroplanino (l’unico di quelle dimensioni) sembrava la “sorpresa di un ovetto Kinder” :-)
Il personale dell’aeroporto di Tivat è fantastico. Cortesi, simpatici, efficienti.
Molte donne.
Siamo stati “gestiti” da una simpatica ed efficientissima signora, che sembrava una specie di “capo scalo” e si muoveva nell’apron a bordo di un ciclomotore più spartano dei nostri vecchi Ciao.
Alla partenza abbiamo pagato i servizi € 62,00 e la benzina AVGAS solo € 1,61 al litro !!!! Data l’incredibilità dell’evento, ho conservato qui una copia della fattura.
Il Montenegro è una terra molto bella. Molto verde. Mare, panorami, natura.
La nota negativa sono alcuni siti nei quali hanno costruito sul mare in maniera scriteriata, sfregiando le coste.
La nota positiva è la stragrande maggior parte del territorio ancora “vergine” e bellissimo.
Alcune cittadine storiche tenute come gioielli.
Cattaro e Perasto.
Due esperienze commoventi.
Perasto, piccolissima e con pochissimi turisti (sembravamo in tutto pochi amici). Bellissima, romantica, elegante.
Ci siamo stati al tramonto e ci siamo rimasti a cena, in un ristorantino sul mare.
Scorci struggenti di mare e persone amabilissime e desiderose di farti stare bene.
Cattaro patrimonio dell’Unesco. Contiene il 70% del patrimonio artistico del Montenegro.
Tenuta come un gioiello.
Piena di gente, ma senza alcuna sensazione di confusione.
Ci siamo stati una volta di giorno e l’indomani di sera, a cena. Una serata splendida. Difficile andare via.
Abbiamo preso una Clio a noleggio alla Hertz e siamo andati in giro per il Montenegro.
Abbiamo visitato, fra l’altro, la capitale, Podgorizza, città veramente del tutto anonima e priva di interesse.
E poi, il bellissimo lago di Scutari. Budua e tutta la costa.
Mercoledì 23 luglio mattina, alle 9:57, siamo decollati da Tivat, diretti all’aviosuperficie Falcone di Lavello, in provincia di Potenza.
Uscire dalla Bocche di Cattaro a 1.000 piedi è stato bellissimo.
Sbucati sul mare aperto, siamo saliti verso la Croazia e abbiamo attraversato l’Adriatico all’altezza di Vieste.
L’aviosuperficie Falcone di Lavello è splendida.
Siamo atterrati alle 11:57. Lì c’era ad attenderci il gestore, Pasquale, cortesissimo.
E lì ci ha raggiunto qualche minuto dopo, provenendo dall’aviosuperficie di Pantano con il suo bellissimo Pioner 300, il nostro amico Michele, che vive a Potenza.
Ottimo pranzo a Lavello, cucinato dalla sig.ra Rosa.
Dopo pranzo, rifatto il pieno di benzina, siamo decollati alle 15:30 per Catania.
Fra Lavello e Catania numerosi temporali.
Abbiamo provato a passare verso il Tirreno, che ci avrebbe consentito la rotta più breve.
Abbiamo sorvolato Pantano e Potenza.
Ma quasi giunti al Tirreno, abbiamo dovuto rinunciare, perché lì pioveva e il temporale impediva di vedere il varco fra le montagne e il mare. Mentre si vedeva tutto bello e “pulito” fino allo Jonio.
Abbiamo virato verso Grumento e il lago del Pertusillo e siama arrivati sullo Jonio.
Da lì, seppure con un’ora di volo in più, fino a Catania, via Crotone e Brancaleone.
Abbiamo aggirato un temporale ben localizzato e abbiamo preso un po’ di turbolenza appena lasciata la Calabria.
Alle 18:35 siamo atterrati a Fontanarossa, stanchi, ma davvero molto contenti.
Non può mancare un commento a questa superba cronica. Di un viaggio amorevole , romantico vissuto in due.
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